ELEZIONI 2018: LA PROPOSTA DELLA C.L.N.

21.7.17

SICILIA VERSO LE ELEZIONI DEL 5 NOVEMBRE: INIZIANO LE DANZE

Da sinistra: E. Vecchio, L. Musso; F. Busalacchi, B. De Santis
Qualche giorno fa informavamo i lettori dell'ingresso ufficiale in campo, in vista delle elezioni regionali del prossimo 5 novembre, di una coalizione che ha trovato in Franco Busalacchi il candidato presidente dell'ARS (il Parlamento regionale).
La coalizione —frutto di una meticoloso lavorio politico, che ha visto in Beppe De Santis (Noi Mediterranei, aderente alla CLN - Confederazione per la Liberazione Nazionale) uno dei suoi principali architetti— è stata resa possibile dall'accordo di tre componenti politiche e ideali: quella autonomista rappresentata da Franco Busalacchi (I Nuovi Vespri), quella indipendentista guidata da Erasmo Vecchio e quella sovranista democratica di Beppe De Santis e Massimiliano Musso (Forza del Popoloaderente alla CLN)*.

Nella conferenza stampa del 17 luglio sono stati presentati il nome —Noi siciliani con
Busalacchi - Sicilia Libera e Sovrana—, il simbolo della lista (vedi accanto), e indicato per sommi capi il programma (la stesura definitiva è in arrivo). Per quanto concerne la squadra dei candidati gli amici siciliani sono al lavoro, che pensano possa concludersi entro i primi di settembre. Opera enorme, visto che l'isola è divisa in ben nove province/circoscrizioni elettorali e solo raccogliere le firme necessarie per poter accedere alla competizione è una grande impresa.

E' indicativo che i nostri amici si siano mossi per primi. Dalle altre parti politiche tutto è ancora in alto mare. Se nel campo delle destre il marasma è totale, grandi manovre sono in atto nel centro-sinistra dove si stanno scannando i due capibastone: il rieletto sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l'attuale presidente (in caduta libera) Rosario Crocetta. Il Partito democratico, renziani compresi, non sanno che pesci pigliare. Anche a sinistra del Pd si brancola nel buio. C'è chi vorrebbe ficcarsi all'ombra di Orlando, chi vorrebbe andare con Crocetta, chi immagina una lista in solitaria contro tutti e due —facciamo notare che la "sinistra radicale" non è mai riuscita ad entrare nel parlamento regionale.

Staremo a vedere.

Quel che è sicuro è che la situazione sociale in Sicilia è davvero drammatica. Qui crisi, austerità europeista e globalizzazione hanno colpito molto più che altrove. E se questo è accaduto è anche perché la regione è governata da ascari  che hanno obbedito brutalmente ai dettami austeritari e neoliberisti provenienti da Bruxelles, via Roma.

La domanda è semplice: si riverserà nelle urne la dilagante protesta sociale di chi sta in basso? E se sì, premierà solo i Cinque Stelle o anche i nostri amici di SICILIA LIBERA E SOVRANA

Intercettare l'indignazione popolare è la condizione per superare la soglia di sbarramento del 5%. Se questo avvenisse, sarebbe il fenomeno politico più importante delle elezioni del 5 novembre. Affinché questo avvenga è importante riportare al voto tanti cittadini disperati e/o disincantati.
Ricordiamo che in Sicilia votano ben 4milioni e mezzo di cittadini, ma che nelle precedenti elezioni regionali del 2012 l'astensione toccò il record storico del 50%. Allora furono i Cinque Stelle ad incassare la protesta silenziosa dei siciliani (col 18% dei voti) , e non i Forconi di Mariano Ferro, che ottennero uno striminzito 1,20%. Un fatto da cui trarre diverse lezioni.

SICILIA LIBERA E SOVRANA non nasconde di puntare a superare le Forche Caudine del 5%. Non solo protesta, affermano, noi siamo anche proposta.

Forza del Popolo è un movimento sicilianista e meridionalista e non ha nulla da invidiare agli altri movimenti sicilianisti. Tuttavia è un movimento italiano a vocazione nazionale. Non vuole staccarsi dall’Italia, ma ritiene improrogabile ed indefettibile l’inserimento serio e concreto della questione siciliana e meridionale in genere nell’agenda politica nazionale.

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